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oggi voglio parlarvi di... Brunello di montalcino

Il Brunello, insieme al Barolo, è considerato tra i vini rossi italiani dotato di maggiore longevità, data la sua capacità di raggiungere l'espressione più matura anche dopo decenni di affinamento in bottiglia.


Il Brunello di Montalcino è uno dei più prestigiosi vini rossi della Toscana ed è considerato un monumento enologico apprezzato in tutto il mondo. La sua personalità robusta, calda ed elegante, unita agli aromi intensi e complessi, lo hanno consacrato universalmente come il Re del Sangiovese.





Ricchezza aromatica, potenza espressiva e struttura imponente ne fanno una delle più leggendarie e illustri espressioni vinicole della nostra penisola, merito anche di un terroir straordinariamente vocato. Nonostante la zona da cui proviene questo vino sia di poco più di 2000 ettari nei pressi del piccolo borgo di Montalcino, il Brunello di Montalcino è senza dubbio tra i vini rossi più ricercati e comprati al mondo, primo nel mercato, pari al 25% dell'export, quello statunitense, a seguire Germania, Svizzera, Canada, Regno Unito, Giappone e altri 60 Paesi. È diventato nel 1960 il primo vino a ricevere la DOC, e solo successivamente nel 1980 viene insignito della DOCG. Il disciplinare consente di specificare sull’etichetta la zona del territorio dalla quale provengono le uve usate per la vinificazione. Il Brunello di Montalcino è un vino di grande longevità e che richiede lungo affinamento prima di arrivare al top del suo livello qualitativo. Il titolo alcolometrico minimo è di 12° (o 12,5 se specificata la menzione “vigna”). L’acidità totale minima è di 5 g/litro, mentre l’estratto secco netto non deve essere inferiore ai 24 g/litro. Secondo il disciplinare del Brunello la resa massima dell’uva per ettaro è di 80 quintali, anche se molte aziende scendono volontariamente ai 60 quintali, per elevare la qualità di produzione. Prima di finire sul mercato il Brunello di Montalcino DOCG richiede lunghi periodi di invecchiamento, per questo viene affinato in botti di rovere per almeno due anni e messo in commercio cinque anni dopo la vendemmia, mentre la versione Brunello Riserva deve riposare per almeno sei. Ma esistono Brunelli invecchiati anche per 10 o 30 anni e più, la gradazione minima è di 12° e l’acidità totale minima è di 5 g/litro. Secondo il Consorzio del vino Brunello di Montalcino le migliori annate, a cui vengono attribuite cinque stelle, sono il 1945, 1955, 1961, 1964, 1970, 1975, 1985, 1988, 1990, 1995, 1997, 2004, 2006, 2007, 2010, 2012 e 2015. La nascita del Brunello risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando nel 1865 Clemente Biondi Santi propose a una fiera, l’Esposizione dei prodotti naturali e industriali della Toscana a Firenze, il primo Brunello ante litteram. Furono diverse le famiglie locali che sull’esempio di Santi iniziarono a produrre Brunello. Si calcola che nel territorio di Brunello di Montalcino vi siano oltre 200 produttori di vino.

Poi 1885 il nipote Ferruccio Biondi Santi ereditò la tenuta, mentre la sua passione per l'enologia si affinò a tal punto che nel 1932 il Ministero dell'Agricoltura scrisse un rapporto sulla viticultura toscana in cui si dichiarava che il vino Brunello era “una recente creazione del Dott. Ferruccio Biondi Santi di Montalcino” Da allora di strada ne è stata fatta tanta, che, a nostro gusto e giudizio, abbiamo selezionato il miglior produttore del territorio, una cantina di “nicchia”

Tenuta Cordella. http://www.cordellavini.it/cordella2/?page_id=7&lang=it Ma che profumi deve avere un Brunello? Ogni bottiglia, beninteso, può avere caratteristiche organolettiche diverse a seconda del terreno in cui è stato allevato il vitigno, le pratiche di cantina e la filosofia del produttore, ma in termini generali un buon Brunello non può prescindere dall’avere sentori di piccoli frutti rossi, vaniglia, confettura, mentre in bocca dev’essere caldo, asciutto, elegante e persistente. Il colore è quello del rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; al palato è tannico, armonico, caldo, e robusto. L’ideale è servirlo a temperatura ambiente (18-22°C), in calici abbastanza ampi, in modo da poter percepire la complessità e la ricchezza del suo bouquet. Nel caso di vini d’annata meglio un passaggio in decanter così che si possano riossigenare adeguatamente, lasciando nello stesso tempo eventuali depositi sul fondo.

Tra i migliori abbinamenti del Brunello c’è quello con le carni rosse, come il nostro brasato di guancia alla bourguignonne, la selvaggina da pelo, come il cervo al sangiovese cucinato dalla nostra chef e i formaggi stagionati di Beppino Occelli che abbiamo selezionato per voi. Se l’annata, però, è stata eccezionale potete berlo anche come vino da meditazione.

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