Proprio sulla strada che vi porterà alle Cucine del Borgo , vi basterà procedere dritto per dritto uscendo dal paese ed in poco più di mezz’ora di cammino nella rigogliosa macchia che circonda Roccantica sarete a destinazione. San Leonardo, benché eremo, è posto in una zona assai frequentata nel Medioevo: il corridoio naturale che dalla Valle del Tevere, attraverso il valico del Tancia, portava alla valle reatina. Non a caso, a valle dell’Eremo, sono presenti i resti di un mulino mentre nell’ampia radura che si trova sopra di esso persiste, in parte utilizzato, quanto resta di un ampio stazzo evidentemente antico.
Della metà del ‘400 sono i resti di affresco che potrete vedere sulla parete sinistra all’inizio della grotta. Si trattava dei ritratti di San Leonardo e Santa Caterina d’Alessandria dipinti da Jacopo da Roccantica, purtroppo ormai completamente persi. Quando il sentiero esce dalla macchia vi troverete di fronte poche scale e l’arco di ingresso: i resti delle mura delimitano l’area del piccolo eremo. Saliti i gradini, vi troverete di fronte l’abitazione dell’eremita: due stanze minuscole ed un forno, forse un po’ di spazio per un orto.
Di lato alla misera abitazione, la grotta: una cavità carsica che chissà quali altre creature, umane o animali, e quali altri culti, avrà accolto nei millenni precedenti l’arrivo dei primi eremiti.
Al suo interno, gli eremiti hanno costruito un ciborio con la vota a vela che accoglieva un tempo un altare; scavati nella roccia rudi sedute. Davanti al ciborio, sul limitare della grotta, un pozzetto d’acqua : meriterebbe di capire come sia stato realizzato e come si alimenti. Giovanni Cecchini, nel suo libro “Roccantica, medioevo che vive”, racconta che quell’acqua ere ritenuta miracolosa, comunque giustamente sacra per il luogo in cui si trova: “ .. a Roccantica nei tempi bui per l’assistenza medica, le parrocchiane invocavano San Leonardo, magari raccogliendo in un piccolo recipiente un poco di quell’acqua del pozzetto; ‘acqua miracolosa’, disse una volta (a me ancor giovane decenni or sono) una ottuagenaria”.
Dunque non mancate di fare il vostro piccolo pellegrinaggio a San Leonardo: regalerete al vostro io un attimo di inaspettata pace